TRENTO, 10 novembre 2022 - La mediazione civile è un istituto giuridico che ha per oggetto l'attività di mediazione ed intermediazione in materia di controversie civili tra privati; la mediazione rappresenta una via di risoluzione dei contenziosi alternativa al processo civile che annovera tra i suoi vantaggi la riduzione dei tempi, dei costi e, non ultimo, una più soddisfacente relazione tra le parti impegnate nel tentativo di trovare insieme una soluzione al conflitto.
In Trentino l’utilizzo dello strumento di gestione delle controversie in ambito extra-giudiziale – previsto dalla normativa nazionale e dal vigente Accordo di programma sottoscritto con la Provincia autonoma di Trento – si è andato intensificando nel corso del tempo e la Camera di Commercio è attiva in questo ambito fin dal 1998.
Nell'ultimo triennio di riferimento (2019-2021) l’Ente camerale ha gestito complessivamente oltre 450 procedure conciliative. Si tratta di dati in crescita sostenuta, se si considera che nel solo 2021 hanno avuto luogo 171 incontri di mediazione, per un valore complessivo di circa 24 milioni di euro. L’87% delle procedure è stato attivato su base obbligatoria e il 13% su base volontaria. I motivi che hanno reso obbligatorio il ricorso alla mediazione civile hanno riguardato per il 29% i diritti reali, il 17% le controversie di condominio, il 15% le locazioni, il 13% i contratti bancari/assicurativi e per l'11% le successioni.
Opportunità, vantaggi, ma anche criticità e prospettive di sviluppo della mediazione sono state al centro di un convegno organizzato dalla Camera di Commercio di Trento, che ha visto la partecipazione di un'ampia platea di professionisti, avvocati, commercialisti e semplici interessati. “Il processo giudiziario – ha spiegato Silvana Dalla Bontà, Docente associata di diritto processuale all’Università degli studi di Trento – non è sempre la risposta più adeguata per risolvere i conflitti. Vi sono ipotesi in cui la soluzione più soddisfacente per le parti è data da una soluzione negoziata, frutto del loro confronto, mediato da un soggetto terzo e neutrale, e del loro accordo su una regola condivisa, che esse stesse formulano e che saranno pertanto più inclini a rispettare.
La nuova disciplina della mediazione civile e commerciale, introdotta dalla recente riforma della giustizia civile, ne promuove il ricorso attraverso la previsione di incentivi fiscali, l’introduzione del gratuito patrocinio a spese dello Stato per i non abbienti, interventi per l’innalzamento della qualità di organismi di mediazione, per la formazione dei mediatori e per il reclutamento dei mediatori.
“Per comprendere la portata della riforma della mediazione civile e commerciale – ha sottolineato Elena Mattevi, Ricercatrice di Diritto penale presso l’Università degli studi di Trento – è utile considerare l’esperienza maturata dalla figura del mediatore presso organismi pubblici, evidenziandone le potenzialità e gli ostacoli che si sono incontrati fino a oggi. Si tratta di difficoltà oggettive che potranno essere risolte e superate proprio grazie alla riforma, ma soprattutto grazie a una nuova consapevolezza rispetto ai vantaggi di una giustizia consensuale, che tutti i protagonisti del conflitto devono imparare ad acquisire”.
Maurizio Di Rocco, Direttore della Camera arbitrale di Venezia ha sottoposto all'attenzione del pubblico due casi reali, particolarmente significativi per le implicazioni che hanno comportanto e per gli esiti contrapposti cui hanno dato luogo.
L’obiettivo per il futuro – ha concluso Silvana Dalla Bontà – è che mediazione e processo diventino strumenti complementari e di pari dignità nella gestione dei conflitti che quotidianamente segnano la nostra società civile ed economica”.
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